Mercato Libero Energia: cos’è e quali vantaggi per il consumatore

Si sente spesso parlare in televisione, o alla radio, e si vede scritto su alcuni cartelloni pubblicitari l’espressione “mercato libero dell’energia” o più nello specifico, “mercato libero luce o gas”.

Ma cosa vuol dire “mercato libero dell’energia” o “mercato libero luce”?

Per “mercato libero dell’energia” si intende la condizione per cui tutti gli utenti che consumano energia elettrica possano scegliere in modo totalmente libero il fornitore e le condizioni economiche a cui ottenerla.
Chiunque fino a oggi non abbia mai scelto autonomamente il proprio fornitore di luce e gas è certamente servito attraverso il cosiddetto “Servizio di Maggior Tutela”.

La modalità di fornitura dell’energia denominata “mercato libero” è una promulgazione del cosiddetto “decreto Bersani” del 16 marzo 1999: esso ha segnato il punto di partenza del lungo iter che ha portato pochi mesi fa all’effettiva liberalizzazione delle attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita dell’energia.

Tariffe e prezzi del mercato libero luce: cosa c’è in bolletta?

Ma perchè un cliente dovrebbe scegliere il mercato libero?

Dobbiamo spiegare che intanto sarà obbligatorio farlo perchè c’è una legge che lo impone. Poi possiamo parlare di maggiore concorrenza e dunque prezzi più bassi.

Per rispondere alla domanda in maniera più completa, inoltre, facciamo una piccola premessa utile a comprendere come si calcola il totale da pagare che ci troviamo in bolletta e come si strutturano le tariffe del regime di maggior tutela e del mercato libero sulla fornitura elettrica.

Quando viene calcolata la bolletta dell’energia elettrica, il costo si compone pressapoco così:

1. Servizio di vendita; esso si compone di:
Quota fissa, che si divide in:

  • componente di dispacciamento
  • commercializzazione e vendita

Quota energia, che si divide in:

  • prezzo dell’Energia
  • Dispacciamento
  • Perdite di rete

2. Servizio di rete, che si divide in:

  • Quota fissa
  • Quota potenza
  • Quota variabile
  • Accisa
  • Addizionale Enti Locali

In questo articolo cercheremo di spiegare in modo il più comprensibile possibile ciascuna di queste voci, se il regime di maggior tutela o quello del mercato libero si differenziano nel trattarle e in che modo.

I servizi di vendita per l’acquisto e la rivendita di energia elettrica

I servizi di vendita sono i costi da pagare al fornitore che riguardano l’acquisto e la rivendita dell’energia elettrica.
Questi costi possono subire variazioni a seconda della scelta di fornitore effettuata dall’utente: quindi questa voce della bolletta è fra quelle che può essere influenzata dalla scelta di aderire al regime di maggior tutela o al mercato libero.

La variabilità del costo totale dei servizi di vendita in base all’aderenza al mercato libero o alla maggior tutela, però, dipende solo da una delle varie componenti che formano il totale dei servizi di vendita, ovvero dal prezzo dell’energia, che è uno dei fattori della Quota Energia. Esso viene stabilito tenendo conto della spesa effettuata per l’approvvigionamento, stimando le spese che verranno effettuate nei mesi successivi e basandosi sui consumi dell’utente. La differenza fra i due modi di stabilire il prezzo sta nel fatto che, per quanto riguarda il mercato libero, i costi sono decisi dal venditore, che può proporre offerte e promozioni, mentre per quanto riguarda la maggior tutela, i costi sono stabiliti e aggiornati ogni tre mesi dall’ARERA.

Tutte le altre voci che compongono i servizi di vendita, come il Costo di Commercializzazione, la Componente di Dispacciamento, le Perdite di Rete, e il Prezzo del Dispacciamento, sono fissate dall’Autorità.

Fasce orarie e tariffe dell’energia elettrica

Il costo dell’energia può variare a seconda dell’orario in cui si consuma l’elettricità: in regime di maggior tutela, infatti, l’Autorità ha stabilito delle fasce orarie in cui il consumo di energia è più o meno costoso a seconda della maggiore o minore domanda.
Le fasce orarie decise dall’Autorità sono denominate F1 (quella delle ore di punta, ovvero dalle 8 alle 19 dal lunedì al venerdì) e F23 (ovvero F2+F3: questa fascia comprende le ore fuori punta).
Questa divisione permette di scegliere fra una tariffa monoraria, bioraria o multioraria, e di pagare diversi importi a seconda della fascia in cui si usa l’energia, ottimizzando così i consumi.

Tuttavia, in regime di maggior tutela la differenza di prezzo tra le fasce è minima: questo non permette di far risparmiare in modo veramente vantaggioso quelle categorie di persone e famiglie che, coerentemente al loro stile di vita e alle loro abitudini, concentrano i consumi in determinati momenti della giornata e della settimana (la sera e il weekend, ad esempio).

Nel mercato libero, invece, la differenza di prezzo tra le fasce può essere importante, e le offerte sono tante e molto differenziate, in modo tale che ognuno possa scegliere secondo le proprie esigenze e risparmiare.

I servizi di rete, ossia i costi di trasporto dell’energia e di gestione del contatore

I servizi di rete sono quella parte del totale della bolletta utili a coprire i costi di trasporto dell’energia, della gestione del contatore a cui essa arriva e della lettura dei consumi.

Questa voce della bolletta non è soggetta a variazioni e offerte del mercato libero, perché le aziende fornitrici – per effettuare le azioni di trasporto e gestione – utilizzano infrastrutture già esistenti; il prezzo viene quindi deciso dall’Autorità tenendo conto di investimenti realizzati, inflazione e obiettivi di recupero dell’efficienza, ed è uguale per tutto il territorio nazionale.

Come abbiamo visto, il costo dei servizi di rete si divide principalmente in tre quote:

  • quota potenza
  • quota variabile
  • quota fissa.

La quota potenza dipende dalla potenza impegnata dall’utente in base al contratto sottoscritto.
La quota fissa è indipendente dai consumi e copre i costi commerciali. Ogni anno è un importo fisso.
La quota variabile, infine, riguarda i costi relativi alla quantità di elettricità trasportata per coprire i consumi del cliente: perciò è variabile perché cambia a seconda dei consumi effettuati in un certo periodo di riferimento, e anche perché si basa su scaglioni di consumo.

Gli scaglioni di consumo

Cosa sono i suddetti scaglioni di consumo? In pratica, i prezzi dei kW/h sono diversi a seconda del consumo annuale dell’utente, che viene diviso in fasce: a scaglioni, appunto.

Queste fasce, originariamente, erano 4: furono stabilite negli anni ‘70, in epoca di crisi petrolifere, perciò i criteri utilizzati miravano a scoraggiare il consumo sfrenato dell’energia elettrica, facendo pagare di più agli utenti rientranti negli scaglioni più alti:

Man mano che lo scaglione cresce, l’utente paga il costo del proprio scaglione e di quello/i precedenti.
Tuttavia, a seguito di alcune riforme, dal 1° gennaio 2016 è in corso un processo di progressiva eliminazione degli scaglioni, che è stato articolato come biennale. Perciò, all’inizio, gli scaglioni sono stati ridotti a due (fino a 1800 e oltre 1800) per gli utenti a tariffa D2 (utenti residenti con potenza contrattuale fino a 3kW), e a tre per gli utenti che utilizzano la tariffa D3 (utenti residenti con potenza superiore a 3kW).

Dal 2017, è sparita la distinzione fra gli utenti a tariffa D2 e quelli a tariffa D3, e per le forniture di energia elettrica in abitazioni di residenza anagrafica, e sono stati assegnati a entrambe le categorie solo due scaglioni di prezzo, sia sul costo della materia prima che sugli oneri di sistema.
Sono stati inoltre eliminati gli scaglioni per la componente del kWh “Trasporto e gestione del contatore”.
Per quanto riguarda, invece, gli utenti domestici non residenti, sono stati eliminati anche gli scaglioni concernenti la componente del kWh legata a “trasporto e gestione del contatore”, ma è stata inserita una quota fissa di 135€ all’anno a copertura degli oneri di sistema, quota non presente nelle tariffe residenti.

Gli oneri generali di sistema

Un’ultima quota dei servizi di rete è costituita dagli oneri generali di sistema: essi sono visibili in bolletta solo una volta ogni anno, e sono costi volti a sostenere interventi di interesse comune, come ad esempio la promozione dell’efficienza energetica e gli oneri per la messa in sicurezza del nucleare e le compensazioni territoriali.

Come si fa a sapere se si è in maggior tutela o nel mercato libero? La bolletta 2.0

A seguito della delibera AEEGSI 501/2014/2 è entrata in uso, in particolare dal 1° gennaio 2016, la cosiddetta bolletta 2.0.

Cos’è la bolletta 2.0?
È la nuova tipologia di bolletta, redatta in maniera più chiara e comprensibile all’utente: nella bolletta 2.0, tutte le informazioni della fornitura vengono raccolte in un foglio di sintesi unico, in cui vengono indicate separatamente le voci di costo, il bonus sociale e le imposte. (Vedi anche il nostro articolo “Imposte sul gas”).

Quali sono le informazioni che si possono trovare sulla bolletta 2.0?

La bolletta 2.0 permette di osservare, tra le varie cose, se l’utente si trova in regime di mercato libero o tutelato. Se l’utente non si fornisce in regime di maggior tutela, sulla bolletta troverà scritto “mercato libero”, in genere vicino agli estremi della bolletta.

Seguono molte altre informazioni, tra cui i dati del cliente e il logo del fornitore. In tema di trasparenza, la bolletta Bluenergy è molto chiara e riporta in maniera dettagliata:

  • i dati della fornitura: ovvero alcune informazioni, tra cui quelle più importanti del contratto, come ad esempio il consumo annuo, la periodicità di lettura e la tipologia di offerta;
  • il dettaglio dei consumi: ovvero le letture stimate, effettive o l’autolettura Bluenergy, e le date in cui sono state effettuate;
  • comunicazioni ARERA;
  • sintesi degli importi fatturati con dettaglio delle voci di spesa;
  • dati fiscali Bluenergy.

In altri tre spazi ben visibili, sono invece contenuti importo complessivo, consumo fatturato e data di scadenza.

I vantaggi del mercato libero dell’energia

Abbiamo accennato anche in precedenza, in questo articolo, agli evidenti vantaggi che sussistono nel passare dal regime di maggior tutela a quello del mercato libero. Li riassumiamo in sintesi:

  • nel servizio di maggior tutela, il prezzo cambia ogni tre mesi, esponendo l’utente a variazioni di prezzo a cui deve sottostare senza poter scegliere. Invece, passando al mercato libero, data la quantità di offerte disponibili, è possibile scegliere tariffe e promozioni che prevedono, per esempio, un “prezzo bloccato”; in questo regime, l’utente può anche optare, di sua iniziativa, di seguire l’andamento del mercato dell’energia: non ogni tre mesi, ma costantemente, scegliendo così tariffe a prezzo indicizzato.
  • Il consumatore può finalmente scegliere una tariffa adatta al suo stile di vita: a titolo di esempio, perché rassegnarsi a pagare più o meno lo stesso prezzo di chi usa energia l’elettricità SEMPRE in orari di punta, se la maggior parte dei consumi non vengono effettuati in tale fascia oraria?
  • Dal gennaio 2023, il mercato tutelato dell’energia verrà definitivamente abolito: c’è l’ipotesi che chi entro questa data non avrà scelto un nuovo gestore, potrebbe passare al servizio di salvaguardia. Tuttavia, le condizioni economiche di questo servizio non sono ancora conosciute.

Come effettuare il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia?

Il passaggio al mercato libero dell’energia non comporta alcuna interruzione di fornitura ed è molto semplice.

Il primo step è ovviamente quello di scegliere il fornitore che offra le condizioni più vicine alle proprie esigenze: fatto ciò, bisogna inviare una richiesta di adesione. A questo punto, sarà proprio il nuovo gestore a dare comunicazione a quello vecchio del cambiamento effettuato da parte del cliente.

In genere, perché le procedure del cambio siano complete sono necessari due mesi; il tutto avviene gratuitamente.

Come recedere dal mercato libero dell’energia e tornare al servizio di maggior tutela?

Per quanto non consigliabile per i motivi detti poco fa, si potrebbe voler recedere dal mercato libero dell’energia. In ogni contratto sono esplicitate anche le procedure per fare richiesta di recesso: per presentare la richiesta si può andare fisicamente allo sportello commerciale del fornitore, oppure inviare una raccomandata A/R.

Nella richiesta è obbligatorio includere alcune essenziali informazioni, come ad esempio:

  • nome, cognome, ragione sociale
  • partita IVA/codice fiscale
  • indirizzo dell’abitazione relativa alla fornitura
  • codice POD o PDR (si possono trovare sulla bolletta)
  • copia di un documento di identità

Il servizio di maggior tutela viene offerto, in ogni area geografica, da un distributore di zona a cui rivolgersi per il nuovo contratto.

Ad ogni modo, ci teniamo a ricordarlo nuovamente: da gennaio 2023 il mercato tutelato verrà abolito definitivamente, pertanto è bene fare una scelta consapevole e razionale verso il mercato libero dell’energia elettrica.

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